Dopo gli ultimi veglioni
di capodanno trascorsi comodamente in casa, questa volta decidiamo di
festeggiare la fine dell’anno fuori casa con i nostri due
pargoletti immergendoci nella tipica atmosfera natalizia dell’Alto
Adige. Con qualche mese di anticipo, dopo una paziente ricerca sul
web, prenotiamo una camera panoramica presso la Gasthof “Rösslwirt”
nel piccolo paese di Barbiano, una manciata di case e anime all'ombra del campanile (molto) pendente che caratterizza la chiesa romanica
locale. Affacciato sulla Valle Isarco, lungo la strada che unisce
Bolzano a Bressanone, questo tipico albergo in stile tirolese a
gestione familiare, accogliente negli ambienti e nell'ospitalità e
seducente per l’ottima cucina tradizionale che offre ai propri
clienti, è stata la nostra base di partenza per un tour tra
mercatini natalizi e città dell’Alto Adige.
Adeguatamente vestiti per
il freddo pungente e con i passeggini come fedeli compagni delle
nostre scorribande, ci siamo mossi con estrema facilità in tutti i
luoghi che abbiamo visitato. L’assenza di neve ci ha sicuramente
aiutato in questo, mentre per combattere le basse temperature abbiamo
optato per una bella tuta da sci per i bambini e per un po’ di vin
brûlé per gli adulti.
Le nostre esplorazioni
hanno avuto come teatro quell'arco di territorio compreso tra
Merano ad ovest, Bolzano a sud e Vipiteno a est all'interno del
quale gli spostamenti sono brevi e resi rapidi dall'autostrada A22
o da strade statali di grande percorrenza.
Dedichiamo il 30
pomeriggio al viaggio, con arrivo per l’ora di cena all'albergo in modo da essere freschi e riposati per la notte di capodanno. Il
31” battezziamo” il nostro tour con la prima tappa a Vipiteno, il
capoluogo dell’Alta Val d’Isarco a una manciata di chilometri dal
confine con l’Austria. Il centro ruota attorno alla Torre delle
Dodici, all'incrocio tra la città vecchia e quella nuova, che
svetta imperiosa sul tessuto urbano. Ai piedi della torre è adagiato
il mercatino natalizio circondato da raffinati palazzi borghesi, tra
invitanti odori di leccornie e i giri del calesse che accompagna i
visitatori per le strade della città.
Dopo una rigenerante e
calorica pausa in una pasticceria a base di zelten, tipico dolce
tradizionale a base di frutta secca e canditi, riprendiamo il cammino
con una visita alla Chiesa di Santo Spirito, affacciata anch'essa sulla piazza centrale, notevole esempio di architettura gotica con un
imponente ciclo di affreschi al suo interno. Un piatto fumante di
canederli in brodo, un buon brezel e si riparte in direzione del
nostro albergo. Mentre i bambini riposano in vista della lunga notte
mi concedo un giro panoramico in auto nei dintorni di Barbiano da
dove, tempo e voglia permettendo, si dipanano numerosi sentieri nella
ridente natura circostante. Un paesaggio rigenerante si staglia
davanti a me. Macchina fotografica a portata di mano, le vette
montuose scarsamente innevate, ameni prati verdi su cui cala una pace
surreale.
E’ tempo di tornare all'albergo per radunare la truppa:
ci aspetta Ortisei dove alle 18.00 iniziano i festeggiamenti che
animeranno il paese nella notte più lunga dell’anno. Al calare
della sera Ortisei appare come un piccolo presepe illuminato, il
saliscendi di vie e gli eleganti edifici rischiarati da mille candide
luci. Impareggiabile la veduta che se ne gode dall'alto. Attraversiamo tutto il centro, attratti dalle consuete casette di
legno che offrono ristoro e prelibatezze, per raggiungere la pista
Palmer teatro della fiaccolata dei maestri della locale scuola di sci
e snowboard. A seguire un bello spettacolo pirotecnico ci proietta
già in avanti di qualche ora, ma tutto sommato questa anticipazione
non ci dispiace affatto. Per ora di cena rientriamo alla base, ci
aspetta il cenone organizzato dal nostro albergo con un succulente
menù che culmina con il buffet di dolci e brindisi della mezzanotte.
Ci godiamo i fuochi d’artificio che colorano il cielo della valle
sottostante, salutiamo il 2016 e ci apprestiamo a tuffarci nel nuovo
anno.
Il 2017 ci accoglie con
una gelida mattinata e un cielo terso e azzurro. Attraverso un
paesaggio avvolto da un manto di ghiaccio ci addentriamo nella Val
Pusteria con destinazione Brunico. Lasciata l’auto nei pressi di
Via Bastioni, animata da un grande mercatino natalizio, accediamo al
centro storico di impianto medievale attraverso una delle antiche
porte della città. I classici edifici con finestre a sporto
scandiscono la via Centrale che taglia la città in senso
longitudinale. Ci sediamo in un punto ristorazione nei pressi della
Chiesa delle Orsoline: la vicinanza di una stufa, delle coperte sulle
gambe, un bicchiere colmo di vino di mele caldo e un piatto fumante
di gulasch stemperano a stento la rigida temperatura invernale.
Nelle prime ore di
pomeriggio raggiungiamo, appena fuori il centro abitato, la cabinovia
che sale sulla cima di Plan de Corones una terrazza naturale ad oltre
2000 metri da cui lo sguardo spazia a 360° sulle Dolomiti e su molte
altre vette dell’arco alpino. La giornata è limpida e la potenza
del paesaggio si cela nella sua interezza. Fa un certo effetto
vederle così spoglie di neve nel pieno della stagione invernale; il
divertimento degli sciatori, nel loro frenetico andirivieni di tute
colorate e sci di ultima generazione, è assicurato dalla neve
artificiale che imbianca i cento chilometri di piste del
comprensorio. Anche per i bambini quel sottile strato di neve è
sufficiente per un po’ di sano divertimento: due pallate, una corsa
in slittino e qualche “tuffo” nel mare bianco.
Arriviamo a Bressanone all'imbrunire, in quell'esatto momento magico in cui la città si
accende di un’atmosfera magica. Il Ponte Aquila sull’Isarco ci
introduce nel centro storico, in corrispondenza della Torre Bianca,
un regno incantato dalle mille luci. Nella centralissima piazza
Duomo, davanti alla cattedrale color crema dall'inconfondibile stile barocco, si allineano le casette lignee del mercatino natalizio
più affascinante tra quelli visitati. Si respira una sensazione di
magia tra gli alberi illuminati, lo scintillio delle palle di Natale
e l’odore di pan di zenzero e cannella.
Il terzo giorno è tutto
per Bolzano. Inutile dilungarsi troppo sul suo incantevole centro
storico, ordinato e a misura d’uomo, sul mercatino in Piazza
Walther, un tripudio di presepi, decori natalizi e squisitezze per
gli occhi e palato, su Piazza delle Erbe, sui tesori
storico-artistici ed esercizi commerciali che ne costellano le vie.
Guide e web abbondano di informazioni. Appassionante è la visita al
Museo archeologico provinciale dedicato al ritrovamento di Ötzi, il
corpo di un cacciatore dell’età del Rame rinvenuto casualmente
sulle Alpi Venoste al confine tra Italia e Austria ormai 25 anni or sono. Ricco di informazioni e dettagli, questo museo si presta
particolarmente alla visita di bambini e ragazzi per la sua
impostazione fortemente didattica e stimolante. Ci congediamo da
Bolzano nel tardo pomeriggio dopo una gustosa sosta in una delle
eleganti caffetterie che si affacciano su Piazza Walther.
Siamo al penultimo giorno
che prevede un ricco programma articolato in più tappe. Mentre il
sole inonda di luce le montagne, raggiungiamo Castel Roncolo alle
spalle di Bolzano all'imbocco della Val Sarentino. Raggiungibile
con un strada pedonale ciottolosa e alquanto ripida, questo castello
sorge intatto nella sua foggia medievale su uno sperone roccioso e
conserva al suo interno il ciclo di affreschi a carattere profano più
esteso al mondo. Peculiarità che gli ha valso il nome di “Maniero
Illustrato”: una galleria parietale di preziose testimonianze sulla
vita di corte e sui suoi costumi, un intreccio di temi cavallereschi
e letterari che trionfano nel ciclo di scene in terra verde
raffigurante il mito di Tristano e Isotta.
Con
la statale 38 dello Stelvio Merano si raggiunge in un tiro di
schioppo. Prima di entrare in città facciamo una breve deviazione
verso nord in direzione Lagundo dove ha sede la fabbrica della birra
Forst. In uno spazio all'aperto chiamato “Giardino Forst”, è
ricreato nel periodo natalizio un piccolo villaggio con piccole
quanto deliziose casette di legno dove concedersi un buon pasto
innaffiato dalle birre di produzione locale. A seguire, per smaltire
le calorie accumulate, una piacevole camminata a Merano sotto i
portici delle vie del centro tra boutique e botteghe artigianali,
dentro le stanze del castello principesco e tra le casette dello
scintillante mercatino di Natale nella passeggiata Lungo Passirio.
L’ultimo giorno è
ormai giunto e i bagagli malinconicamente preparati. Ci congediamo dall'Alto Adige con una breve visita al borgo antico di Chiusa
prima e a San Paolo dopo, il paese dei presepi nei pressi di Bolzano.
Da qui, costeggiando il Lago di Caldaro, procediamo sulla strada del
vino fino al paese di Termeno dove, dopo acquisto in una delle tante
enoteche presenti dell’eccellente vino locale Gewürztraminer,
imbocchiamo l’autostrada in direzione di casa.
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