È ormai
qualche anno che la “Fondazione Palazzo Strozzi” organizza, negli
ambienti del Piano Nobile del palazzo da cui ha desunto il nome, un
ricco programma di eventi e mostre di grande interesse e portata
internazionale. Un valido esempio di società pubblico-privata che
attraverso l’efficace sinergia tra enti istituzionali (Città di
Firenze, Provincia e Camera di Commercio) e soggetti privati ha
saputo valorizzare un gioiello dell’architettura rinascimentale
fiorentina. Un palazzo signorile voluto nel 1489 da Filippo Strozzi
(e rimasto di proprietà della famiglia Strozzi fino al 1937),
ricalcando la struttura di Palazzo Medici-Riccardi ma ampliandone le
dimensioni: una residenza-fortezza con facciata simmetrica in bugnato
divisa da cornici aggettanti, disposta su tre piani e con un cortile
colonnato al centro.
Vincent Van Gogh - Pietà |
“Bellezza
divina” affronta il rapporto tra arte e sacro attraverso
l’esposizione di 106 opere che ne testimoniano l’evoluzione
nell’arco del secolo che va dalla metà dell’Ottocento fino alla
metà del Novecento. Per lo più dipinti di artisti italiani e
stranieri, a cui si affiancano alcuni bronzi, gessi e ceramiche che
allargano il panorama delle arti visive coinvolte nella riflessione
sulla rappresentazione dei temi religiosi.
Una
panoramica che indaga la diversità di approccio tra artista e
sentimento religioso, non esente talvolta da sentimenti conflittuali,
ed evidenzia la soggettività nella interpretazione e raffigurazione
di scene sacre da parte di artisti per molti dei quali il contenuto
religioso è una rarità all’interno della loro produzione.
Soggettività che è legata alle tendenze artistiche in cui si
inserisce l’autore, spaziando dallo stile narrativo e naturalista
del Morelli (“Caduta di San Paolo”) e del Fracassini (“I
martiri gorcomiensi”), al simbolismo e divisionismo delle
Annunciazioni di Segantini e Previati fino alla rivisitazione in
chiave futurista della Sacra Famiglia di Fillia.
Ma influenze
derivano anche dai richiami alla tradizione pittorica del
Quattrocento e Cinquecento, in particolare alle composizioni di
Benozzo Gozzoli, del Beato Angelico e ai volti di Raffaello,
rivisitate però in chiave moderna. A tal proposito si cita
l’Annunciazione di Galileo Chini che, ispirato dall’Angelico
nella rappresentazione delle figure dell’angelo e della Madonna,
dona a quest’ultima un aspetto da contadinella con il capo coperto
da una fazzoletto e sullo sfondo la campagna toscana.
La stessa
laicizzazione del soggetto sacro si ritrova nella “Georgica” di
Previati. La sacra famiglia viene trasposta in un contesto campestre
e assume le fattezze di una famiglia di contadini; Giuseppe
appoggiato ad un albero regge un forcone che affonda nel mare dorato
di grano che li circonda.
Gaetano Previati - Georgica |
Questo
sforzo teso alla umanizzazione della narrazione evangelica si esplica
in una serie di sperimentazioni formali che cercano di introdurre
elementi stilistici ed iconografici innovativi fino ad arrivare ad
interpretazioni assai ardite, additate addirittura come blasfeme. E’
definita infatti blasfema la litografia colorata a mano della Madonna
di Munch, inserita in una cornice di spermatozoi che si muovono verso
un feto, la cui testa scheletrica richiama quella del celebre “Urlo”.
Al momento della fecondazione viene attribuita una dimensione sacra
ma allo stesso tempo terrena, con l’immagine mariana che sprigiona
una provocante sessualità nella sua nudità e nell’espressione del
volto.
Edvard Munch - Madonna II |
Il
contesto nonché il momento storico in cui vive l’artista sono
ulteriori aspetti che caratterizzano le opere donando contemporaneità
al tema tradizionale della vita di Cristo. Maurice Denis ambienta
“L’Annunciazione a Fiesole” sulle colline di Firenze, il cui
panorama appare sullo sfondo, mentre è il paesaggio pistoiese
l’ambientazione che circonda la “Natività” di Bugiani. In
contesti ancora più intimi, strettamente legati alla vita
dell’autore, sono ambientate le opere di Stanley Spencer: “L’Ultima
Cena” ha luogo nel granaio della casa di famiglia a Cookham, a
ovest di Londra, mentre “L’entrata di Cristo in Gerusalemme” è
attualizzata davanti alla casa del nonno nella stessa città. La
modernizzazione del contesto in cui si svolgono le scene sacre offre
lo spunto all’artista per veicolare messaggi ideologici e politici.
E’ il caso di Otto Dix che, in piena Seconda guerra mondiale,
dipinge “Cristo e la Veronica” attraverso il quale esprime il suo
dissenso nei confronti del regime nazista: nella folla che si accalca
dietro a Cristo spiccano due soldati in divisa con tanto di
baionette.
Lo sdegno verso la guerra emerge anche nella Crocifissione
di Manzù, con un soldato con elmetto prussiano alla sinistra di
Gesù, e finisce per esplodere con forza nella “Crocifissione
bianca” di Chagall vero e proprio atto di denuncia contro le
persecuzioni degli ebrei. Cristo stesso indossa indumenti
tradizionali ebrei (un copricapo al posto della corona di spine e uno
scialle da preghiera in sostituzione del perizoma), intorno scende di
disperazione, gente in fuga e distruzione. La parabola dolorosa di
Cristo diviene la metafora delle sofferenze che affliggono l’umanità
nella prima metà del Novecento.
Marc Chagall - Crocifissione bianca |
Una
serie di opere straordinarie, di artisti altrettanto straordinari
(tra cui Renato Guttuso, Lorenzo Viani, Emilio Vedova, Jean-François
Millet, Vincent van Gogh, Pablo Picasso, Henri Matisse per citarne
alcuni) alcune delle quali mai esposte prima d’ora in Italia,
provenienti sia da collezioni private che da importanti istituzioni
museali quali i Musei Vaticani, il Musée d’Orsay di Parigi e l’Art
Institute di Chicago.
Lorenzo Viani - La preghiera del cieco |
Renato Guttuso - Crocifissione |
Adesso
non rimane che prepararsi per la nuova mostra della Fondazione
Strozzi in programma per l’anno 2016, “Da Kandinsky a Pollock. La
grande arte dei Guggenheim”, un evento che si preannuncia
particolarmente atteso.
Dove:
Palazzo Strozzi - Piazza Strozzi, Firenze
Quando:
Tutti i giorni inclusi i festivi con orario 10.00-20.00, giovedì
orario 10.00-23.00
Costo:
biglietto intero € 10,00, ridotto € 8,50/€ 7,50/€ 4,00,
biglietto famiglia € 20,00
Copyright©2016 “Firenze anda e rianda” by Iacopo Fortini. Tutti i diritti riservati. All rights reserved
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