È
il 19 Settembre 2014. Una grandinata di proporzioni eccezionali associata ad
una tromba d’aria causa danni ingenti in varie zone di Firenze. Particolarmente
colpita risulterà essere la zona di Piazza San Marco, dove si trova l’Orto
Botanico: il 90% del patrimonio arboreo viene abbattuto o seriamente rovinato
dalla furia del terribile evento atmosferico. Alberi spezzati e piante
sradicate ma non solo. Anche le infrastrutture, tra cui le coperture in vetro
delle serre e i tetti dei laboratori didattici, subiscono seri danneggiamenti.
La stima finale dei danni ammonterà a circa un milione di euro. L’Orto Botanico
è in ginocchio, deve affrontare l’evento più catastrofico che a, memoria storica,
lo abbia mai colpito nei suoi 470 anni di vita, cioè da quando nel 1545 Cosimo
I dei Medici prese in affitto un terreno di proprietà delle suore domenicane
del Monastero di San Domenico in Cafaggio per far coltivare piante medicinali a
fini di studio.
Ci
sono voluti otto lunghi mesi di lavori (durante i quali l’Orto è stato chiuso
al pubblico), ingenti finanziamenti da parte dell’Università di Firenze e della
Regione Toscana e un progetto di crowdfunding,
a cui hanno contribuito cittadini, associazioni e aziende, per far rinascere quello
che è il terzo Orto botanico al mondo per antichità. I fondi raccolti sono
stati utilizzati per la piantumazione di quattro aree nei pressi degli accessi
con circa 500 piante dai colori vivaci quali ortensie giapponesi e azalee
pregiate. L’intento è quello di rendere il giardino più colorato e attraente
anche per chi lo osserva dall'esterno. Il giallo, il rosso, il rosa, il blu e
il bianco dei fiori incarnano i colori della rinascita, l’emblema della
“rifioritura” del giardino dopo la terribile distruzione sofferta.
Disegnato da Niccolò detto Il Tribolo e realizzato sotto la direzione di Luca Ghini, l’Orto Botanico fin dalla sua origine fu chiamato “Giardino dei Semplici”, nome che ancora oggi lo identifica, perché le piante medicinali a cui era destinato erano dette “semplici”.
Nel
corso dei secoli la collezione di piante è andata costantemente accrescendosi,
sia nella varietà che nel numero, al pari del prestigio assunto a livello
internazionale dall'orto.
Attualmente
il Giardino dei Semplici occupa un’area di oltre due ettari nel cuore della
città e rappresenta una delle otto sezioni in cui è articolato il Museo di
Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze, il più importante museo
naturalistico italiano e uno dei maggiori nel panorama internazionale.
Gli
spazi all'aperto, dove svettano i cinque alberi censiti dalla Regione Toscana
come “monumentali” tra i quali il Tasso piantato nel 1720 dall'allora Direttore
Micheli e la Sughera del 1805, sono divisi in aiuole tematiche. Qui è possibile
passeggiare tra piante alimentari, velenose o carnivore, osservare un giardino
zen o quello all'italiana caratterizzato da una variegata collezione di rose
antiche e moderne.
La grande vasca centrale del XIX secolo e quelle più piccole
disseminate nel giardino sono l’habitat di Ninfee, fiori di Loto e altre piante
acquatiche.
Parte
delle collezioni del giardino si trovano nel complesso delle grandi serre,
edificate alla fine del XIX secolo, suddivise in “serre calde” e “serre fredde”.
Questi ambienti ospitano piante tropicali e subtropicali, agrumi, ficus, la
curiosa sezione delle spezie nonché quella di grande interesse scientifico
delle piante fossili Cicadee.
Il
visitatore può scegliere di muoversi in assoluta libertà o seguire specifici
percorsi tematici segnalati da totem cromatici che guidano nella visita. Un
tocco di tecnologia è offerto dalla recente installazione in vari punti del
giardino di beacons, piccoli
localizzatori che attraverso il segnale bluetooth e l’utilizzo dell’applicazione
gratuita “Nearbee” (disponibile per smartphone e tablet) forniscono
informazioni dettagliate sull'area in questione. Costituiscono in pratica delle
piccole guide interattive a portata di clic.
Appositi
percorsi sono stati pensati e realizzati per i visitatori non vedenti o
ipovedenti coinvolgendo il tatto e l’olfatto: disponibili una mappa e una
segnaletica in braille per orientarsi e avere indicazioni sulle collezioni a
cui si aggiunge una sezione con piante sistemate ad altezza d’uomo da odorare e
toccare.
Ulteriori
percorsi “sensoriali” sono in fase di progetto a testimonianza del dinamismo
che contraddistingue la vita dell’Orto Botanico che, come sottolineato dal
Presidente del Museo di Storia Naturale di Firenze Guido Chelazzi, non solo ha
saputo rialzarsi dalla sventura capitata nel 2014 ma da questa ha tratto una
spinta per un vigorosa rilancio del giardino. Uno spazio verde che merita
l’attenzione di tutti: studiosi, appassionati e “semplici” curiosi.
Dove: Via Pier
Antonio Micheli 3 - Firenze
Quando:
dal 1 aprile al 15 ottobre tutti i giorni eccetto il Mercoledì con orario
10-19; dal 16 ottobre al 31 marzo il sabato e domenica con orario 10-16.
Chiusura: 1 gennaio, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, 25 dicembre
Costo: biglietto unico €
3,00Copyright©2016 “Firenze anda e rianda” by Iacopo Fortini. Tutti i diritti riservati. All rights reserved
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