mercoledì 11 novembre 2015

Le Belle Arti della Cina in mostra a Firenze

“Le Belle Arti della Cina a Firenze” è una selezione di sessantacinque opere tra le oltre cinquecento che hanno ricevuto un premio o un riconoscimento in occasione della “China National Exhibition of Fine Arts”, una mostra che si tiene con cadenza quinquennale fin dal 1949 e oggi giunta alla XII edizione. Essa rappresenta l’esposizione di arte cinese più importante in termini di partecipazione di artisti, impatto mediatico e partecipazione di pubblico. Alla edizione del 2014, a cui appartengono le opere in mostra, hanno preso parte circa 24000 lavori.


Organizzata dalla China artist Association (Caa) e finanziata dalla China National Arts Fund, dal Ministero della Cultura cinese e dalla Federazione cinese dei circoli artisti e letterari, la “China National Exhibition of Fine Arts” promuove il talento cinese nel campo delle arti contemporanee mettendone il luce il dinamismo evolutivo, la molteplicità di linguaggi con cui si manifesta e la capacità sperimentale che la contraddistingue.
Per la prima volta le opere della China National Exhibition of Fine Arts sono state coinvolte in un tour mondiale che dopo la rassegna inaugurale tenutasi a Pechino ha toccato, in sequenza, la Nuova Zelanda, Stati Uniti, Giappone e Italia. Quella di Firenze, inaugurata il 30 ottobre alla presenza dell’ambasciatore cinese in Italia Li Ruiyu, è l’unica tappa in Europa e l’ultima prima del rientro all'interno dei confini cinesi.

Un particolare dell'opera "Fioritura" di Yuan Ruixiang
Le opere sono esposte nella splendida cornice di Palazzo Medici Riccardi. L’allestimento è suddiviso tra gli ambienti al piano terra, dove tra le sale Fabiani-Barducci e la galleria degli stucchi trova spazio il grosso della collezione, e il piano nobile che ospita un esiguo nucleo di opere.
Frutto dell’ingegno di artisti cinesi provenienti sia dalla madrepatria che dall'estero, sono rappresentate varie forme di arte: dipinti tradizionali e contemporanei (a pastello, acquerello, olio), inchiostro su carta di riso, incisioni, sculture e tecniche miste.

Gao Ming - "Pescherecci al tramonto"
He Hongzhou con “Scenario sul ponte” è stato eletto vincitore della competizione ed ha ottenuto il premio d’oro. L’opera vincitrice ritrae i tre artisti riconosciuti come i padri della pittura cinese moderna, Lin Fengmian, Wu Dayu e Lin Wenzheng. Eleganti nei loro abiti e nel portamento, con la Torre Eiffel sullo sfondo e la Senna che scorre sotto un cielo carico di pioggia, sono raffigurati come giovani studenti al tempo del loro soggiorno-studio a Parigi negli anni 20.

E’ un contesto urbano moderno quello che campeggia nell'opera eletta seconda classificata, “Ombre ciano” di Liang Yejian. Un ballo di strada di sette giovani corpi che volteggiano nell'aria, un vortice atletico di gambe al cielo e braccia tese che impersona il dinamismo e la vitalità tipiche della gioventù cinese.

Altro premio di argento è andato all'opera “La cerimonia di fondazione: lunga vita al popolo” dell’artista Li Chengmin. In questo dipinto a olio è raffigurata la cerimonia con cui il 1 ottobre 1949 il presidente Mao Tse-tung proclamò la nascita della Repubblica Popolare Cinese davanti ad un marea di persone e bandiere rosse festanti. Condensata nell'immagine di un preciso quanto significativo momento storico viene celebrata la ricorrenza del 65° anniversario dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese.


Il vincitore del primo premio di bronzo è Jiang Yong’an, con l’opera “Figure in dissolvenza: 25 ritratti in bianco e nero di anziane donne cinesi, un tempo “comfort women”.
“Comfort women” erano definite quelle donne costrette a prostituirsi nei centri del comfort, i bordelli al servizio dei militari dell’esercito giapponese dislocati nei territori occupati. Nati con l’intento di evitare gli stupri di guerra e la trasmissione di malattie sessuali, i centri del comfort divennero ben presto luogo di schiavitù sessuale per migliaia di ragazze che, dopo essere state prelevate dalle loro case con il miraggio di ottenere un impiego come operaia o infermiera, erano iniziate forzatamente alla prostituzione spesso in paesi stranieri. Tale pratica coinvolse tutti i paesi soggiogati all'imperialismo nipponico e in particolare la Cina, dove il giogo del colonialismo giapponese durò per otto lunghi anni. I ritratti sono accomunati da espressioni che virano dalla sofferenza, all'afflizione, allo smarrimento; evidenti sui volti le tracce della senilità e i profondi segni eredità di un passato difficile da dimenticare. Un grido di dolore e di denuncia per una ferita ancora aperta che ha avuto pesanti ripercussioni su migliaia di giovani vite.

“Frammenti” di Yuan Wei, anch'esso insignito con il premio di bronzo, è un mosaico astratto di materiali di diversa natura (metallo e carta) attraverso la cui armonica combinazione l’artista allude metaforicamente al tema dell’integrazione tra cultura occidentale e orientale.

"Campo verde" di Fu Zhenbao


Colori sgargianti si alternano a sfumate tonalità del bianco e nero, vigorose pennellate di tempera lasciano il campo ai delicati contorni a inchiostro, i mistici paesaggi orientali si combinano ai realistici ritratti di giovani. La sensibilità degli artisti in mostra setaccia temi di grande attualità e portata sociale: l’altalenante coesistenza tra uomo e natura, l’impatto del progresso e delle tecnologie moderne (cellulare e ingegneria aerospaziale per citare due esempi) senza dimenticare il passato e le differenze etnico-culturali che convivono all'interno dei confini cinesi.
Un percorso espositivo che esplora attraverso l’evoluzione artistica il profondo cambiamento in atto all'interno della società cinese, in precario equilibrio tra innovazione e tradizione. 


Notizie in pillole
Dove: Palazzo Medici Riccardi - Via Cavour 3, Firenze
Quando: tutti i giorni escluso mercoledì con orario 9.00-19.00
Costo: Biglietto intero 7€, ridotto 4€. La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso al percorso museale di Palazzo Medici Riccardi.



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