“Le
Belle Arti della Cina a Firenze” è una selezione di sessantacinque opere tra le oltre cinquecento che hanno ricevuto un premio o un
riconoscimento in occasione della “China National Exhibition of
Fine Arts”, una mostra che si tiene con cadenza quinquennale fin
dal 1949 e oggi giunta alla XII edizione. Essa rappresenta
l’esposizione di arte cinese più importante in termini di
partecipazione di artisti, impatto mediatico e partecipazione di
pubblico. Alla edizione del 2014, a cui appartengono le opere in
mostra, hanno preso parte circa 24000 lavori.
Organizzata
dalla China artist Association (Caa) e finanziata dalla China
National Arts Fund, dal Ministero della Cultura cinese e dalla
Federazione cinese dei circoli artisti e letterari, la “China
National Exhibition of Fine Arts” promuove il talento cinese nel
campo delle arti contemporanee mettendone il luce il dinamismo
evolutivo, la molteplicità di linguaggi con cui si manifesta e la
capacità sperimentale che la contraddistingue.
Per
la prima volta le opere della China National Exhibition of Fine Arts
sono state coinvolte in un tour mondiale che dopo la rassegna
inaugurale tenutasi a Pechino ha toccato, in sequenza, la Nuova
Zelanda, Stati Uniti, Giappone e Italia. Quella di Firenze,
inaugurata il 30 ottobre alla presenza dell’ambasciatore cinese in
Italia Li Ruiyu, è l’unica tappa in Europa e l’ultima prima del
rientro all'interno dei confini cinesi.
Un particolare dell'opera "Fioritura" di Yuan Ruixiang |
Le
opere sono esposte nella splendida cornice di Palazzo Medici
Riccardi. L’allestimento è suddiviso tra gli ambienti al piano
terra, dove tra le sale Fabiani-Barducci e la galleria degli stucchi
trova spazio il grosso della collezione, e il piano nobile che ospita
un esiguo nucleo di opere.
Frutto
dell’ingegno di artisti cinesi provenienti sia dalla madrepatria
che dall'estero, sono rappresentate varie forme di arte: dipinti
tradizionali e contemporanei (a pastello, acquerello, olio),
inchiostro su carta di riso, incisioni, sculture e tecniche miste.
Gao Ming - "Pescherecci al tramonto" |
He
Hongzhou con “Scenario sul ponte” è stato eletto vincitore della
competizione ed ha ottenuto il premio d’oro. L’opera vincitrice
ritrae i tre artisti riconosciuti come i padri della pittura cinese
moderna, Lin Fengmian, Wu Dayu e Lin Wenzheng. Eleganti nei loro
abiti e nel portamento, con la Torre Eiffel sullo sfondo e la Senna
che scorre sotto un cielo carico di pioggia, sono raffigurati come
giovani studenti al tempo del loro soggiorno-studio a Parigi negli
anni 20.
E’
un contesto urbano moderno quello che campeggia nell'opera eletta
seconda classificata, “Ombre ciano” di Liang Yejian. Un ballo di
strada di sette giovani corpi che volteggiano nell'aria, un vortice
atletico di gambe al cielo e braccia tese che impersona il dinamismo
e la vitalità tipiche della gioventù cinese.
Altro
premio di argento è andato all'opera “La cerimonia di
fondazione: lunga vita al popolo” dell’artista Li Chengmin. In
questo dipinto a olio è raffigurata la cerimonia con cui il 1
ottobre 1949 il presidente Mao Tse-tung proclamò la nascita della
Repubblica Popolare Cinese davanti ad un marea di persone e bandiere
rosse festanti. Condensata nell'immagine di un preciso quanto
significativo momento storico viene celebrata la ricorrenza del 65°
anniversario dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese.
Il
vincitore del primo premio di bronzo è Jiang Yong’an, con l’opera
“Figure in dissolvenza: 25 ritratti in bianco e nero di anziane
donne cinesi, un tempo “comfort women”.
“Comfort
women” erano definite quelle donne costrette a prostituirsi nei
centri del comfort, i bordelli al servizio dei militari dell’esercito
giapponese dislocati nei territori occupati. Nati con l’intento di
evitare gli stupri di guerra e la trasmissione di malattie sessuali,
i centri del comfort divennero ben presto luogo di schiavitù
sessuale per migliaia di ragazze che, dopo essere state prelevate
dalle loro case con il miraggio di ottenere un impiego come operaia o
infermiera, erano iniziate forzatamente alla prostituzione spesso in
paesi stranieri. Tale pratica coinvolse tutti i paesi soggiogati all'imperialismo nipponico e in particolare la Cina, dove il giogo
del colonialismo giapponese durò per otto lunghi anni. I ritratti
sono accomunati da espressioni che virano dalla sofferenza, all'afflizione, allo smarrimento; evidenti sui volti le tracce
della senilità e i profondi segni eredità di un passato difficile
da dimenticare. Un grido di dolore e di denuncia per una ferita
ancora aperta che ha avuto pesanti ripercussioni su migliaia di
giovani vite.
“Frammenti”
di Yuan Wei, anch'esso insignito con il premio di bronzo, è un
mosaico astratto di materiali di diversa natura (metallo e carta)
attraverso la cui armonica combinazione l’artista allude
metaforicamente al tema dell’integrazione tra cultura occidentale e
orientale.
"Campo verde" di Fu Zhenbao |
Colori
sgargianti si alternano a sfumate tonalità del bianco e nero,
vigorose pennellate di tempera lasciano il campo ai delicati contorni
a inchiostro, i mistici paesaggi orientali si combinano ai realistici
ritratti di giovani. La sensibilità degli artisti in mostra setaccia
temi di grande attualità e portata sociale: l’altalenante
coesistenza tra uomo e natura, l’impatto del progresso e delle
tecnologie moderne (cellulare e ingegneria aerospaziale per citare
due esempi) senza dimenticare il passato e le differenze
etnico-culturali che convivono all'interno dei confini cinesi.
Un
percorso espositivo che esplora attraverso l’evoluzione artistica
il profondo cambiamento in atto all'interno della società cinese,
in precario equilibrio tra innovazione e tradizione.
Notizie in pillole
Dove: Palazzo Medici Riccardi - Via Cavour 3, Firenze
Quando: tutti i giorni escluso mercoledì con orario 9.00-19.00
Costo: Biglietto intero 7€, ridotto 4€. La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso al percorso museale di Palazzo Medici Riccardi.
Copyright © 2015 “Firenze anda e rianda” by Iacopo Fortini. Tutti i diritti riservati. All rights reserved.
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