domenica 13 dicembre 2015

Escape Room. Quando il videogioco diventa realtà

Rinchiusi in una stanza, senza via di uscita, dalla quale è possibile “evadere” solo risolvendo enigmi e scoprendo i giusti indizi. Una corsa inesorabile contro il tempo, al massimo 60 minuti. Non è la trama di un film horror in uscita nelle sale cinematografiche ma un nuovo gioco di squadra che si sta diffondendo sempre di più in Europa, dopo aver conquistato Asia e America.

L’idea di questo gioco nasce nel 2008 in Giappone, a Kyoto per la precisione, traendo ispirazione da un genere di videogiochi in cui il giocatore è chiuso in una stanza e deve esplorare l’ambiente per trovare la via di fuga. Questa trasposizione nella realtà di una dinamica già sperimentata nei video game incontra un crescente successo di pubblico, diffondendosi nel 2011 a Singapore e l’anno seguente negli Stati Uniti. Nel 2015 si contano oltre 2800 escape rooms sparse in tutto il mondo.




Un gioco di strategia avvincente in cui i partecipanti, che possono variare da 2 a 8, devono mettere in campo tutto il loro intuito, abilità e capacità logiche per scovare i segreti che si celano nella stanza e riuscire a scappare prima che il tempo a disposizione si esaurisca.

Si può scegliere tra diverse stanze tematiche in cui calarsi nelle vesti di un prigioniero per una fuga da una prigione o da un manicomio, di un militare per una missione in un bunker, o di un ladro per una rapina in banca. Anche se lo scenario di fondo cambia, tutte le stanze sono accomunate dalla presenza di indizi, oggetti e misteriosi lucchetti che rendono lo scenario avvincente e stimolano lo coesione di squadra. Divertimento e fantasia quindi ma anche spirito di collaborazione e osservazione. Caratteristiche quest’ultime che hanno reso la escape room un ambiente consono alle attività formative di team building aziendale. I più moderni Responsabili Risorse Umane, osservando le dinamiche del gioco dalla cabina di regia della stanza, possono valutare i protagonisti in termini di capacità di problem solving, gestione del tempo, strategie di pianificazione e comunicazione e attitudine al lavoro di gruppo.


Presenti in varie regioni d’Italia, le escape rooms sono sbarcate ormai da qualche mese anche a Firenze. Ad oggi si contano tre diverse location: Freeing, Lost Space e Fox in a box.

Freeing si trova nella zona del Centro commerciale “I Gigli” a Campi Bisenzio (FI) ed è aperto sette giorni su sette. Offre cinque diverse stanze tematiche in possono mettersi alla prova per un tempo massimo di 45 minuti gruppi fino a otto persone.
Lost Space ha invece a disposizione tre stanze in cui si ha a che fare con la scomparsa di un agente federale americano, con una zona militare vietata ai turisti e con la ricerca di Venere. Il tempo a disposizione delle squadre (massimo 6 componenti) è di 60 minuti. Aperto dal lunedì alla domenica è ubicato in Via San Zanobi, nel centro di Firenze.
Situato sempre nel centro cittadino, in via Ventisette Aprile, è Fox in a box: due stanze, 60 minuti di tempo e fino a 5 partecipanti per divertenti attività ludico-ricreative o esperienze formative aziendali.



Copyright © 2015 “Firenze anda e rianda” by Iacopo Fortini. Tutti i diritti riservati. All rights reserved

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